Ispirato al progetto originale, non intaccherà in modo permanente la Riserva naturale.
L’avvio dei lavori nell’area in cui era stato abbattuto nel 2019 lo storico Villino Agnese, ha fatto sorgere in molti residenti una notevole preoccupazione sulle caratteristiche della nuova costruzione.
Nell’articolo in cui ne abbiamo dato conto, spiegavamo che “la preoccupazione non è in questo caso quella di preservare un villino (ormai abbattuto), ma quella di non ritrovarsi con costruzioni moderne avulse dal contesto architettonico e paesaggistico (siamo ai confini della Riserva naturale Valle dell’Aniene). O addirittura con costruzioni di maggiore impatto, visto che la legge regionale riconosce un premio di cubatura…”. Preoccupazione accresciuta dalla nuova legislazione regionale che sembra favorire la speculazione edilizia anche in contesti di pregio architettonico come Città Giardino.
Ebbene, abbiamo potuto prendere visione del progetto e anche parlare direttamente con il progettista e i proprietarî.
Bisogna innanzitutto evidenziare che il Villino Agnese originario non rientrava tra i villini costruiti negli anni Venti, sotto la supervisione – anche stilistica – del Consorzio per la Città Giardino e dell’arch. Gustavo Giovannoni.
Qui eravamo di fronte a un edificio del 1936, costruito non nello stile del “barocchetto romano”, ma secondo un essenzialità accentuata da soluzioni costruttive economiche (anche le fondazioni erano precarie) e dall’impiego di materiali di risulta.
Così si presentava subito prima dell’abbattimento:
Sui motivi di tale abbattimento – tralasciando le modalità repentine con cui avvenne nel 2019, destando allarme tra i residenti – abbiamo appreso che erano dovuti all’impossibilità di effettuare una ristrutturazione sicura, viste le già menzionate deficienze costruttive. I forti rumori di trivellazione uditi in queste settimane erano dovuti alla creazione delle nuove fondazioni.
Ciò che in ogni caso ha destato le maggiori preoccupazioni è la tipologia di edificio destinata a sostituire il villino abbattuto: che impatto avrà sul contesto architettonico e paesaggistico?
Possiamo vedere il nuovo villino nella ricostruzione offerta dal progetto:
C’è indubbiamente un richiamo alla morfologia del villino preesistente; pare siano stati anche recuperati elementi del progetto originale. La Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha rilasciato parere favorevole.
L’impatto volumetrico è pressoché immutato: le altezze dal piano strada – secondo quanto descritto nel progetto – sono rimaste quasi uguali; la superficie utile lorda aumenta di poco più del 4% (non usufruendo interamente del 20% consentito dalla legge).
A nostro modesto parere, resta una sensazione di “modernità” un po’ stridente… Forse per la percentuale maggiore di recinzione muraria rispetto al villino precedente (in cui era prevalente la recinzione con inferriate). Forse per la tipologia delle nuove inferriate e dei cancelli. Forse per la finitura dell’intonaco (anche se ci è stato detto che sono stati conservati i blocchi del villino originale e si cercherà di recuperare la stessa tonalità, d’intesa con la Sovrintendenza). Forse per la mancanza di “copertine” a coronamento del muro di recinzione e delle mura perimetrali, copertine che spezzerebbero e ingentilirebbero le linee di tali mura. O forse perché i rendering digitali offrono in parte una sensazione artificiosa… Abbiamo trasmesso questa impressione ai proprietarî, se vorranno tenerne conto nel legittimo esercizio delle loro scelte.
In ogni caso non siamo di fronte a un progetto di “speculazione”: non solo perché la tipologia dell’edificio resta abbastanza fedele alla preesistente, ma anche perché verranno ad abitarlo i nipoti dei residenti originarî.
Ulteriore preoccupazione è insorta per il transito dei mezzi di cantiere nella porzione di Riserva naturale confinante con il villino. Tale transito ha ottenuto le previste autorizzazioni da Roma Natura, “con obbligo di ripristino dello stato dei luoghi alle cessate esigenze” (e comunque entro il termine massimo concesso per i lavori dal permesso a costruire). Sul rispetto di tali prescrizioni non mancherà ovviamente l’attenzione dei residenti.
Andate a controllare ora. Altro che volumetria conservata….
Non ci siamo fidati di generiche rassicurazioni: i dati che abbiamo riportato sono ripresi dal progetto su cui è stato ottenuto il Permesso a costruire, che abbiamo acquisito con un’istanza di accesso alla documentazione amministrativa.