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L’anima di Monte Sacro: incontro sull’identità e le prospettive del quartiere

La nuova presentazione del libro di Giovanni Sozi nella sala consiliare del III Municipio.

Venerdì 29 novembre si è tenuto l’incontro promosso dal gruppo giovanile “This is Monte Sacro” per una nuova presentazione del libro Monte Sacro, un quartiere con l’anima, pubblicato su iniziativa del nostro comitato: un’occasione di confronto sull’ “anima” del quartiere.

La serata è stata presentata da Francesco Rosati, che ha esposto il progetto di “This is Monte Sacro”, articolato a partire da una pagina Instagram, affinché i giovani acquistino consapevolezza del territorio in cui vivono.

Nel suo intervento introduttivo Alberto D’Ettorre, del Circolo Culturale Montesacro, si è interrogato sul titolo del libro, e in particolare su come un quartiere possa acquistare un’ “anima”: l’anima si sviluppa costruendo una storia, fatta propria dagli abitanti. I primi abitanti del quartiere svilupparono l’orgoglio di essere “montesacrini” – pur dovendo affrontare un certo snobismo dei romani verso chi abitava fuori le mura – anche grazie a momenti di socializzazione importati dall’Inghilterra: il pic nic, l’ora del tè… Esperienze introdotte da mogli inglesi di residenti che avevano viaggiato; o da ferrovieri (era loro una delle principali cooperative di villini) che avevano lavorato oltremanica.

Lo scoppio della guerra accelerò e ridefinì la nuova identità, accomunando gli abitanti nelle difficoltà economiche e nella solidarietà reciproca. La nascente parrocchia divenne un punto di riferimento, non solo religioso: per l’accoglienza di militari italiani sbandati nel ritorno a casa verso il Sud, per il rifugio a soldati tedeschi che avevano disertato, per il nascondimento di giovani antifascisti a rischio di rastrellamento.

La locandina dell’evento
L’incontro nella sala consiliare del Muncipioe
Alberto D’Ettorre
Cinzia Sozi e Francesco Rosati
Giovanni Martino

Cinzia Sozi, curatrice del libro e figlia dell’autore, si è complimentata con gli organizzatori per la promozione dell’iniziativa: è molto bello vedere ragazzi giovanissimi dimostrare una sensibilità culturale così appassionata.

Ha poi ricordato la figura del padre e il suo impegno di una vita per approfondire e far conoscere la storia del quartiere. Nella memoria di Cinzia è impressa una casa piena di fogli di appunti, un personal computer sempre acceso e pronto a ricevere gli aggiornamenti di un nuovo libro in lavorazione. Anni di studi nelle biblioteche, ma soprattutto sul campo, a Città Giardino e in altre zone del Municipio: le esplorazioni dei terreni di Fidene, la ricerca dei resti della Villa di Faonte, i contatti con gli abitanti del quartiere, i rapporti di cordiale collaborazione con le istituzioni (di qualsiasi colore politico): una ricerca a tutto tondo sulla vita del territorio.

Giovanni Martino, altro curatore del libro e presidente del Comitato Salviamo piazza Sempione, ha raccontato la genesi della pubblicazione: è stata promossa dal comitato nell’intento di far conoscere l’identità del quartiere – da cui dipende la sua vivibilità – in un periodo di profonde trasformazioni socio-economiche.

Monte Sacro è un quartiere che ha un’identità spiccata, definita da numerosi elementi.

Innanzitutto la storia che ha preceduto la nascita di Città Giardino. Una storia con forti elementi di simbolismo: solidarietà (apologo di Menenio Agrippa), collaborazione tra potere temporale e spirituale (incontro tra Carlo Magno e Leone III a Ponte Nomentano). Questa storia, con l’immagine iconica del ponte, ha inserito la zona negli itinerarî di viaggio settecenteschi e affascinato molti personaggi: Bolìvar, D’Annunzio, Stendhal, Serao, Fogazzaro, ecc.

Un altro forte elemento di identità è la fisionomia urbanistica della nuova “Città Giardino”, sorta un secolo fa secondo il modello inglese delle “Garden cities”: centri suburbani ricchi di verde, in cui ritrovare “tutti i vantaggi della vita cittadina più esuberante ed attiva e tutte le gioie e le bellezze della campagna”. Quindi villini familiari, con uno stile preciso (il cosiddetto “barocchetto romano”, ricco di decorazioni e con tratti medievaleggianti). E poi la piazza centrale, luogo di incontro, con i principali servizi religiosi (la chiesa) e civici. Questo modello era espressione anche di una visione sociale, quella delle teorie “comunitarie”, che guardava con preoccupazione alla disumanizzazione delle metropoli e “individuava nella famiglia l’unità di base che struttura i raggruppamenti umani e costituisce l’elemento naturale di controllo sociale in un ambito più vasto localizzato nel ‘vicinato’ (neighborhood)”. Una visione che si è rivelata vincente rispetto all’edilizia dei grossi complessi residenziali pubblici promossa dal “Movimento moderno” (Corviale e Tor Bella Monaca a Roma, le Vele a Napoli, ecc.).

Questi elementi dell’identità di Città Giardino sono oggi messi in discussione dalle trasformazioni urbanistiche ed economiche.
Le trasformazioni urbanistiche sono quelle della vecchia e nuova speculazione edilizia che fa sparire i villini. Ma anche quelle di un progetto di “riqualificazione” di piazza Sempione che ha rischiato di snaturarne la fisionoma definita dal grande architetto Giovannoni.
Le trasformazioni economiche sono quelle della movida, a causa della quale il quartiere da luogo dell’abitare (ricco di servizi per la popolazione) si sta trasformando in un divertimentificio notturno, invivibile anche di giorno: perché desertificato, privato di servizi, negozi e botteghe artigiane (sostituiti dai locali).

Il libro presentato nella serata ripropone dunque le parti essenziali degli studi di Giovanni Sozi, che ricostruiscono l’identità del quartiere presentandone luoghi e personaggi: il territorio (l’Aniene, la Riserva naturale, la fonte dell’Acqua Sacra), le vestigia antiche (il Sacer Mons, le secessioni della plebe nell’antica Roma, il giuramento di Simon Bolivar, il Ponte Nomentano, i due Mausolei), i grandi personaggi che hanno visitato il territorio e lo hanno menzionato nelle loro opere (D’Annunzio, Stendhal, Fogazzaro, Serao, ecc.), la nascita della nuova Città Giardino Aniene, la Chiesa dei Santi Angeli Custodi, il monumento alla Madonna Immacolata a piazza Sempione.

Ricordiamo che è ancora possibile acquistarne copie rivolgendosi al nostro comitato e presso le migliori edicole e librerie della zona.

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