Un’ordinanza del Sindaco inasprisce le sanzioni per l’abusivismo totale.
Il Sindaco Gualtieri ha firmato oggi l’ordinanza con cui diventano più severe le sanzioni nei confronti di chi occupa abusivamente il suolo pubblico: non ci sarà solo una multa, ma anche la chiusura dell’attività per 10 giorni. In caso di recidiva, sarà revocata per due anni l’autorizzazione a posizionare su suolo pubblico gazebo, sedie e tavolini. La semplice multa non era più un deterrente efficace, perché irrisoria rispetto al guadagno consentito dalle strutture irregolari.
Sembrerebbe una buona notizia, perché a Roma il fenomeno dei dehors – che in proporzioni equilibrate è un’importante opportunità per esercenti e clienti – ha ormai assunto i connotati di un’invasione, con un pesante impatto sulla vivibilità dei quartieri (incentivo alla movida, perdita di decoro, inagibilità degli spazi pubblici) e sulla stessa concorrenza tra esercizi commerciali.
Il bicchiere, però, non è mai completamente pieno…
Innanzitutto, l’inasprimento vale solo per i fenomeni di “abusivismo totale”, quello commesso da chi non ha nessun diritto ad occupare suolo pubblico. Invece “per le occupazioni di suolo pubblico eccedenti lo spazio autorizzato saranno applicate le sanzioni previste dalle normative vigenti” (cioè ancora all’acqua di rosa…).
Ma la brutta notizia è soprattutto per gli abitanti e i commercianti onesti dei quartieri esclusi dal provvedimento (che si applica solo al I Municipio), in particolare quelli della “Città storica”, che comprende le zone del II e del III Municipio (Città Giardino) in cui l’invasione di dehors è più marcata.
Ebbene, al Sindaco domandiamo: l’abusivismo che non va bene nel sito Unesco va bene nel resto della città?!?
Leggiamo inoltre la dichiarazione della Presidente del I Municipio: “Siamo molto soddisfatti che l’amministrazione centrale abbia accolto la nostra istanza di inasprimento delle chiusure degli esercizi commerciali per abusivismo totale delle occupazioni di suolo pubblico. Un ulteriore segnale, insieme alle continue demolizioni, di tutela dei residenti e dei commercianti virtuosi”.
E anche qui ci domandiamo: il Presidente del III Municipio non è interessato alla questione?