RomaToday riprende il nostro resoconto del nuovo progetto per la mobilità presentato in Municipio. L’assessore si mostra insofferente ai rilievi.
Anche RomaToday (v. l’articolo in calce alla pagina) dà conto della nostra segnalazione. Spiace leggere che l’assessore Pietrosante, interpellato al riguardo, elude il merito delle questioni poste e si mostra insofferente ai rilevi, lanciandoci l’accusa di “toni inutilmente scandalistici”…
Invece abbiamo semplicemente raccontato le cose come stanno.
L’assessore giudica arbitrario il calcolo di 160 posti auto di cui paventiamo la perdita, accusandoci di includere quelli che sarebbero “irregolari”.
Eppure già nel nostro resoconto spiegavamo come quel numero (calcolato, per difetto, con minuziosa specifica dei diversi punti) sia riferito a “posti auto effettivi (non doppie file, parcheggi sulle strisce o che intralciano il traffico). Per cui non è accettabile il gioco delle tre carte di chi, per giustificarne l’eliminazione, sostiene che molti sarebbero ‘irregolari’: un conto è razionalizzare in qualche punto, un altro tagliare con l’accetta. Il dato di fatto è che numerosi posti che oggi ci sono, e sono utilizzati dai cittadini, domani non ci sarebbero più”.
L’assessore segnala inoltre che il progetto è stato elaborato dagli uffici comunali e non è definitivo.
Anche di questo avevamo dato puntualmente conto, aggiungendo anzi che secondo lo stesso presidente Marchionne e secondo l’assessore alcuni punti possono essere rivisti.
Bisogna però aggiungere che gli uffici comunali hanno tirato fuori le proposte dopo lunghi mesi di interlocuzione col Municipio… Già nella prima assemblea pubblica dello scorso 24 febbraio, quando ancora i progetti erano allo stato embrionale, il nostro comitato e altri cittadini intervenuti avevano chiesto che gli interventi si concentrassero sulle reali esigenze di sicurezza, senza “allargarsi” a più ampi disegni di contenimento della mobilità privata e di promozione della movida.
I risultati di quella sollecitazione, finora, non si sono visti.
I nostri toni preoccupati – ma non “scandalistici” – sono dovuti a un percorso che sembra prendere una direzione opposta a quella auspicata.
E anzi la reazione scomposta dell’assessore non fa ben sperare…
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