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Vietato parcheggiare a Città Giardino! (E arriva la movida a piazzale Adriatico?)

Il nuovo progetto per la mobilità elimina più di 160 posti auto (!), molti dei quali intorno alla scuola Don Bosco. E crea una sorta di isola pedonale a p.le Adriatico: utile per i tavolini dei locali… Le possibilità di correzioni.

Lo scorso 19 giugno, nella Sala del Consiglio municipale, si è svolta un’assemblea aperta in cui il Presidente del III Municipio, Marchionne, e l’Assessore ai Lavori Pubblici e alla Mobilità, Pietrosante, hanno presentato un nuovo progetto sulla viabilità del quartiere.

Tale progetto, che investe in particolare la porzione che va da viale Gargano a piazza Monte Gennaro, è stato predisposto dal Dipartimento Mobilità sostenibile del Comune, dopo lunga interlocuzione col Municipio, per migliorare – secondo quanto dichiarato – la sicurezza stradale nel quadrante.

Prima di analizzarlo nel dettaglio, non si può fare a meno di valutarne l’impatto globale.

Innanzitutto, la maggior parte degli interventi presentati poco ha a che fare con la sicurezza. Durante l’assemblea si è parlato di “dati sull’incidentalità”, che però non si capisce a quali strade si riferiscano; e che pare non siano stati forniti dal Comune neanche agli uffici municipali.
In molti casi, poi, sarebbero più efficaci i necessari “controlli” (termine sconosciuto nel quartiere), senza i quali nessun intervento è autosufficiente (metto i parapedonali per non far parcheggiare sul marciapiede? La sera parcheggiano ugualmente lungo il bordo del marciapiede…).
Che cosa si fa, poi, contro le infrazioni al codice della strada – dagli eccessi di velocità alle vetture in doppia o tripla fila – nelle ore serali e notturne?
Che cosa si fa nel nostro quartiere contro il dilagare del consumo di alcol, che produce per la sicurezza – anche stradale – problemi ben maggiori?
La sicurezza, insomma, diventa il cavallo di Troia per far passare un ridisegno complessivo del quartiere. Di che tipo?

Spariscono altri 160 posti auto; in un quartiere che – come abbiamo segnalato – ne ha già persi oltre 100.
Parliamo di posti auto effettivi (non doppie file, parcheggi sulle strisce o che intralciano il traffico). Per cui non è accettabile il gioco delle tre carte di chi, per giustificarne l’eliminazione, sostiene che molti sarebbero “irregolari”: un conto è razionalizzare in qualche punto, un altro tagliare con l’accetta. Il dato di fatto è che numerosi posti che oggi ci sono, e sono utilizzati dai cittadini, domani non ci sarebbero più.
Questa progressiva eliminazione avviene in un quartiere già povero di parcheggi, con strade strette e palazzine (sorte nel Secondo Dopoguerra) prive di garage.
In un quartiere invaso la sera dalle auto degli avventori dei numerosi locali (le quali ostruiscono anche i passi carrabili di chi ha l’autorimessa…).
Nonché in una città col trasporto pubblico più scadente d’Europa.

In particolare, vengono eliminati più di 60 posti auto intorno alla scuola Don Bosco: si stabilisce così che i genitori non possono più accompagnare i figli a scuola in macchina (e chi deve accompagnare più figli – con gli zaini – in scuole diverse e poi andare al lavoro?!?).

Divieto di accompagnare i bimbi a scuola in macchina

Attenzione: il progetto non prevede semplicemente di rendere “irregolari” – con divieti – questi posti auto (lasciando che siano ancora sfruttati con l’indulgenza della Polizia municipale: una soluzione ipocrita adottata a volte da certi amministratori, che adottano divieti per accattivarsi la simpatia di alcuni cittadini, e non li applicano per non inimicarsi gli altri…).
Piuttosto, gli interventi previsti – marciapiedi e spartitraffico allargati, parapedonali, carreggiate ridotte a una corsia – eliminano totalmente i posti auto, rendendo impossibile il parcheggio o anche la semplice fermata momentanea.

Ma non basta: il previsto restringimento a una sola corsia nella parte alta di viale Adriatico comporterebbe una pesante strozzatura del traffico (anche per i mezzi pubblici, visto che non c’è corsia preferenziale).

Città Giardino, insomma, sembra essere il quartiere-pilota di un grande progetto di ingegneria sociale sulla pelle dei residenti: togliere le auto senza offrire alternative.
Nell’articolo cui rimandiamo, questo progetto è ampiamente descritto. Peraltro non potrebbe essere più esplicito l’Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Eugenio Patanè, il quale in un comunicato dell’11 luglio, dopo aver presentato alcuni “interventi sulla sicurezza stradale” nella città, chiarisce che non si tratta solo (o per niente…) di sicurezza: “Le opere che andremo a realizzare, inoltre, sono in coerenza con l’obiettivo che ci siamo posti di ridefinire lo spazio fisico esistente a vantaggio dei pedoni e della mobilità dolce, riducendo contestualmente quello oggi riservato alle automobili” (peccato che in molte strade strette – come quelle di Città Giardino – non ci sia “spazio fisico” sufficiente per poter essere “ridefinito” come immagina l’assessore).

Infine, per restare agli elementi di maggiore impatto, a piazzale Adriatico non solo vengono tolti quasi tutti i posti auto (più di 40), ma si riduce la carreggiata e si creano grandi marciapiedi pronti a ospitare gazebo e tavolini di nuovi locali.
Tre anni fa, quando criticavamo il progetto su piazza Sempione, denunciavamo che si stava cercando di creare una continuità tra il quadrante della movida Menenio Agrippa-Gottardo-Cimone e il nuovo quadrante (con locali in apertura) Gargano-Adriatico-Carnaro, secondo il disegno di fare di Città Giardino la nuova San Lorenzo.
Eravamo stati facili profeti…

La buona notizia – forse… – è che durante l’assemblea il presidente Marchionne e l’assessore Pietrosante hanno dichiarato che molti aspetti di questo grande progetto a loro avviso possono essere rivisti.
Confidiamo dunque che la rivisitazione possa essere profonda (non basta qualche limatura)… Risparmiando anche un bel po’ di soldi pubblici.

Analizziamo nel dettaglio gli interventi previsti:

  1. Semafori a piazza Monte Baldo.
    Dai cittadini era stato richiesto, da tempo immemore, un semaforo pedonale a chiamata in fondo a viale Carnaro, per proteggere i bambini della scuola Don Bosco in un tratto in cui le macchine giungono spesso ad alta velocità (perché in fondo a una discesa). Ma questa richiesta – forse la principale – non viene accolta (pare che il Comune non lo ritenga necessario…).
    Restano le segnalazioni luminose (che non lampeggiano mai…) degli attraversamenti pedonali che servono la scuola, dal lato di viale Adriatico e da quello di viale Carnaro.
    È invece prevista l’installazione di un nuovo semaforo pedonale a chiamata in cima a via Gargano (da Cipolloni alla farmacia): il motivo è che in quel punto il tratto da attraversare è più largo. Ma non serve a proteggere chi frequenta la scuola.
    Immaginiamo poi come si fluidificherà il traffico con tutti questi semafori in pochi metri…  Il nuovo impianto verrà sincronizzato con corso Sempione; ma è facile prevedere che saranno maggiori le volte in cui la sincronizzazione salterà o non risulterà efficace; e le file delle auto che provengono da via Gargano diventeranno ancor più chilometriche (anche per i mezzi pubblici).

  2. Eliminazione di più di 60 posti auto intorno alla scuola Don Bosco.
    Oltre 20 vengono cancellati in p.zza Monte Baldo (allargando lo spartitraffico e riservando ad area di carico e scarico gli attuali parcheggi a spina); 3 posti si perdono in fondo a v.le Carnaro; 4 all’inizio di v.le Adriatico (sostituiti da posti riservati alle colonnine di ricarica… è quello il luogo più adatto?); e circa 35 a via Peralba (!), in cui viene vietata la sosta – con la realizzazione di marciapiedi e l’installazione di parapedonali – per tutta la lunghezza (tranne il piccolo slargo) e su entrambi i lati.
    L’intervento su via Peralba è uno di quelli su cui Presidente e Assessore hanno manifestato le maggiori perplessità. Auguriamoci che ne traggano integralmente le conseguenze.
    In ogni caso, guardando alla complessiva perdita di posti auto intorno alla scuola, abbiamo già evidenziato come si tratti di una misura inutilmente penalizzante per le famiglie. Semmai si potrebbe agire in direzione opposta, facilitando la turnazione dei posti disponibili: con aree di sosta tariffata e di sosta breve, impiego di ausiliarî del traffico e volontari, ecc.

  3. Costruzione di cosiddette “orecchie” dei marciapiedi in corrispondenza di alcuni incroci: viale Adriatico/via Abetone, viale Adriatico/via Peralba, via Peralba /viale Carnaro.
    Nell’intento dei progettisti servono a ridurre l’ampiezza dell’attraversamento per i pedoni e a migliorare la visibilità alle automobili che impegnano gli incroci (impedendo la sosta selvaggia).
    L’effetto collaterale, ovviamente, è di eliminare posti auto (anche non pericolosi); per cui bisogna sempre valutare dove tali “orecchie” sono davvero necessarie.
    Ebbene, all’incrocio tra viale Adriatico e via Abetone basterebbe solo l’allargamento del marciapiede sul lato sinistro di via Abetone. Sul lato destro, le auto che si immettono non devono avere la visibilità su vetture che provengono dal senso opposto…
    All’incrocio tra via Peralba e viale Carnaro le “orecchie” servono, sì, ma questa volta sul lato destro.
    Sono invece del tutto inutili e controproducenti – denotando scarsa attenzione alle esigenze del territorio – quelle tra viale Adriatico e via Peralba. Innanzitutto, le macchine che si immettono in via Peralba non ne incrociano altre… Ma poi bisogna rammentare che via Peralba per molti è un percorso obbligato per tornare a piazza Sempione e che negli spazi limitrofi c’è un gran numero di furgoni di consegne. La svolta, dopo la messa in opera di queste orecchie, diventerebbe troppo stretta, creando ulteriore traffico.

  4. Nuovi parapedonali (sul lato destro di via Gargano, lungo tutta Via Peralba, a viale Adriatico, lungo la complanare v.le Adriatico-v.le Jonio…).
    Bisognerebbe ricordare che i parapedonali sono uno strumento molto invasivo: non impediscono solo la sosta vietata, ma anche la sosta di emergenza; nei marciapiedi, se non c’è abbastanza spazio, possono impedire l’incrocio di passeggini e carrozzine (abbiamo evidenziato ad esempio le criticità a via Monte Tesoro).
    Per cui non dovrebbero essere utilizzati indiscriminatamente al posto dei cartelli di divieto di sosta (e dei controlli della Polizia municipale), ma piuttosto nei punti in cui una sosta irregolare può creare pericolo e intralcio.

  5. Cordolo in cemento per delimitare la corsia preferenziale su viale Carnaro.
    Il cordolo vuole evitare che le auto stazionino in seconda fila su viale Carnaro (inducendo chi sopraggiunge a invadere la corsia preferenziale).
    Soluzione in linea di principio corretta, ma del tutto incoerente con l’eliminazione dei posti auto intorno alla scuola…
    Inoltre, andrebbe ricordato che in molte strade i cordoli rigidi sono stati rimossi perché considerati pericolosi per le due ruote (moto e bici), in particolare di sera…


    Ed ora parliamo della “chicca”: piazzale Adriatico.
  6. Pedonalizzazione di larga parte di Piazzale Adriatico, mediante la creazione di una grande penisola pedonale sul lato destro (lato studio medico, banca, supermercato Pam) e l’allargamento del marciapiede a sinistra (lato Rosati e vineria), fino a restringere la carreggiata a una sola corsia.
    In assemblea è stato detto che il marciapiede sul lato destro sarebbe “indecente”…
    Ma se dovessimo parlare di indecenze in questo Municipio, anche solo con riguardo ai marciapiedi, potremmo redigere un enorme datzebao… Il marciapiede di viale Adriatico è davvero in fondo alla classifica.
    In realtà, da entrambi i lati, i marciapiedi esistenti consentono senza problemi il transito delle persone. Peraltro, sostenere che bisogna allargare i marciapiedi per “consentire un più agevole passaggio ai pedoni”, si rivela – in un’area a forte espansione della movida – un’ipocrisia, perché tutti gli allargamenti realizzati vengono presto resi vani da nuove occupazioni di suolo pubblico da parte di locali di somministrazione…
    Quale sarebbe, quindi, il reale impatto dell’intervento previsto? Ampi spazi per le occupazioni di suolo pubblico e un’attrattiva per l’apertura di nuove attività legate alla movida. La disponibilità di aree occupabili più vaste, infatti, rende più “appetibili” per gli imprenditori della movida i locali in cui vengono attualmente erogati servizi utili (banca, supermercati, negozi) e incentiverebbe lo “sfratto” di questi ultimi. Quanto tutto ciò sia deleterio per il nostro quartiere, che di movida sta morendo, non ci stancheremo di ripeterlo.
    Inoltre, ci sarebbe la perdita di oltre 40 posti auto.
    Infine, la riduzione a una corsia – prevista per tutto viale Adriatico – peggiorerà drammaticamente il traffico, anche per i mezzi pubblici (visto che non c’è corsia preferenziale), come si è visto in occasione dei recenti lavori realizzati pochi metri più avanti.
    Anche su questo intervento Presidente e Assessore hanno manifestato perplessità, ma l’impressione è che intendano semplicemente rimodularlo. A nostro avviso, invece, è un intervento totalmente negativo.

  7. Interventi su viale Adriatico.
    Nel tratto di viale Adriatico che da piazzale Adriatico conduce a via Stelvio, di fronte al mercato, la strada viene ridotta da due a una corsia, a causa dell’istituzione di un parcheggio a spina. Intervento inutile, perché: non si guadagnano posti auto (a causa della nuova conformazione dei marciapiedi e distribuzione degli spazi); i parcheggi a spina davanti agli esercizi commerciali, nei quartieri della movida, sono utili soprattutto e offrire spazi maggiori per le OSP; la riduzione a una corsia peggiorerà il traffico, anche per i mezzi pubblici (come si è visto in occasione dei recenti lavori).
    Nel tratto all’altezza delle Poste viene allargato il marciapiede lungo la corsia che va in direzione di via Stelvio: 7 posti auto in meno…
    Nel tratto all’altezza della Scuola Montessori viene realizzato uno spartitraffico tra via Lampedusa e viale Adriatico: intervento probabilmente utile.

  8. Interventi nell’area di via Monti Lessini.
    Viene invertito il senso di marcia della complanare v.le Adriatico-v.le Jonio, per creare una sorta di rotatoria con via Monti Lessini: intervento probabilmente utile.
    Nella stessa complanare, però, si elimina la sosta su uno dei due lati, con l’installazione dei parapedonali. Morale: altri 45 posti auto in meno! (Cui aggiungerne 7 che si perdono a via Monti Lessini).

In conclusione: come sovente accade, se i cittadini fanno richiesta di alcuni miglioramenti, arriva una proposta che, insieme con alcuni (pochi) interventi realmente utili, crea anche guai ben peggiori…
Città Giardino ha già i suoi problemi (per i quali vengono magari approvati “ordini del giorno” che restano lettera morta: vedi il blocco delle licenze per i locali della movida).
Non c’è bisogno di aggiungerne altri

Ci chiediamo tra l’altro a quanto si aggiri la spesa (che peraltro sembra non sia stata ancora finanziata)… Questi soldi pubblici potrebbero avere migliori utilizzi: in quartieri del III Municipio più svantaggiati in termini di infrastrutture rispetto al nostro; o, nel nostro quartiere, nella manutenzione (di strade, marciapiedi, verde pubblico), la grande assente…


(Aggiornamento 20-7-2024)

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