È successo a Napoli, dopo i tanti casi segnalati
Da mesi segnaliamo che tra i problemi per la sicurezza generati dall’eccesso di occupazioni di suolo pubblico e dal caos della movida c’è anche l’intralcio ai mezzi di soccorso: ambulanze e vigili del fuoco sono letteralmente bloccati da gazebo e tavolini, da macchine in seconda e terza fila, dalle folle di avventori che girano per bancarelle o consumano cibi e bevande in mezzo alla strada.
Alcuni casi, periodicamente, interessano le cronache: era già successo ai Navigli a Milano, a Chiaia a Napoli (dove alcuni teppisti avevano addirittura preso a pugni l’ambulanza che cercava di farsi strada!), a via Petroni a Bologna. Ma sono solo alcuni esempi tra i tanti.
Succede anche a Monte Sacro, come abbiamo documentato un mese fa pubblicando la fotografia di un’ambulanza bloccata nel traffico di via Cimone e dando conto delle segnalazioni già indirizzate più volte al Municipio, al Comune, al Prefetto.
In quell’articolo, di fronte al silenzio delle istituzioni, chiedevamo: aspettiamo che ci scappi il morto?
E purtroppo il morto è arrivato, a Napoli, a San Gregorio Armeno, come riferisce la cronaca de Il Mattino (v. l’articolo in calce alla pagina)
Questo triste evento, anche se – a differenza di quelli sopraelencati – non si è verificato durante la movida notturna (è accaduto di pomeriggio), dipende da aspetti ad essa direttamente collegati, come l’intralcio dovuto alle occupazioni di suolo pubblico ingombranti o l’affollamento eccessivo di persone (che si verifica di notte nei quartieri della movida, ma anche di giorno in quelli interessati dall’iperturismo).
Soprattutto, questa morte ci ricorda che le tragedie non possono essere evitate semplicemente scrollando le spalle e dicendo “Ma dai, non si verificherà mai una circostanza così sfortunata”…
Qualcosa deve muoversi, perché non si tratta di “tragiche fatalità”, ma di eventi già previsti e denunciati, per i quali esistono anche responsabilità degli amministratori pubblici.