Messi (o tolti) senza logica apparente. Se non quella di peggiorare l’accessibilità per i disabili.
Il Terzo Municipio ultimamente ha un po’ di soldi da spendere per interventi su mobilità e sicurezza stradale.
Ma bisognerebbe che fossero spesi con la capacità di misurarne l’impatto, evitando continui aggiustamenti che peggiorano la situazione… soprattutto sotto le finestre del Municipio!
Qualche mese fa sono apparsi in via Monte Tesoro due cartelli di attraversamento pedonale.
I quali sarebbero utili in strade a scorrimento veloce, per indurre la automobili a rallentare; ma sono francamente inutili in un punto in cui le strisce sono ben visibili ad autovetture che marciano a passo d’uomo: in una strada stretta, dopo il dosso di fronte alla posta e subito prima di una curva…
Ma tant’è, almeno erano collocati bene (li possiamo vedere nella foto di sinistra, con la situazione “PRIMA”).
Sennonché una zelante cittadina ha osservato sui social che il cartello posto sul marciapiede destro avrebbe ostacolato il passaggio a una sedia a rotelle…
In quell’occasione mi sono permesso di rispondere alla signora, osservando che si trattava di una polemica priva di costrutto.
Infatti, la presenza del cartello incideva poco sulla transitabilità – per le carrozzine dei disabili e i passeggini dei bambini – di quel marciapiede: già stretto di suo, presenta altri ostacoli che strozzano il passaggio, come i gradoni di accesso a un portone e, soprattutto, il palo d’illuminazione posizionato qualche metro prima (vedi la prima freccia rossa).
Il transito per le carrozzine e i passeggini, in effetti, era previsto sul marciapiede opposto, più largo e senza ostacoli di rilievo (anche lì c’è un cartello, che lascia in ogni caso spazio sufficiente alla sua sinistra).
Nel mio commento evidenziavo anzi che i tecnici avevano fatto un lavoro meticoloso, prevedendo l’attraversamento pedonale proprio nel punto in cui il marciapiede sinistro si restringe (con la curva): così è possibile proseguire il passaggio sul marciapiede destro, che invece si allarga (fino ai negozi dopo la curva).
Il guaio, però, è che la segnalazione è arrivata anche al Messaggero, il quale l’ha rilanciata senza verificare. E ha raccolto l’incredibile dichiarazione dell’assessore ai Lavori pubblici e alla Mobilita, Matteo Pietrosante, che si è impegnato a “spostare la segnaletica” (neanche lui aveva avuto il tempo di scendere al pianterreno del Municipio e verificare che i suoi tecnici, questa volta, avevano lavorato bene?).
Detto fatto: cartello rimosso. A un posizionamento inutile (ma ben realizzato) ha fatto seguito una rimozione altrettanto inutile e priva di senso.
La storia finisce qui? Macché!
Qualche tempo dopo, appaiono i parapedonali nella via, su entrambi i marciapiedi (foto di destra, con la situazione “DOPO”)…
Anch’essi inutili in quella particolare situazione: siamo sotto la sede del Municipio, non c’è nessun vigile in grado di elevare prontamente una convenzione alle (rarissime) macchine che dovessero sostare sul marciapiede?
Anzi, più che inutili, dannosi: non solo uno viene posizionato dove c’era il cartello rimosso (!), ma vanno a restringere anche l’unico marciapiede praticabile per il transito di carrozzine dei disabili e passeggini! Infatti nel marciapiede di sinistra, nel punto in cui è collocato un grosso vaso con una pianta (vedi la seconda freccia rossa), il passaggio residuo è di poco più di 40 cm – se si vogliono evitare le fronde in faccia della pianta, ulteriormente cresciuta rispetto alle foto che proponiamo -, uno spazio insufficiente al transito dei mezzi in questione; se si potassero drasticamente e costantemente le fronde, lo spazio utile sarebbe di circa 70 cm, comunque insufficiente al passaggio di molti modelli di sedia a rotelle o passeggino e in ogni caso inferiore al limite minimo di legge di 90 cm.
Insomma: dopo aver assecondato una lamentela fuori luogo sull’accessibilità, si fa un intervento che l’accessibilità la peggiora!
Forse, anche qui, si è trattato di un intervento mosso da un pizzico di demagogia: alcuni cittadini chiedono i parapedonali? Facciamo vedere che li accontentiamo (anche se la situazione non è quella più adatta).
Ebbene, visto che si è fatto trenta (col susseguirsi di interventi raffazzonati), si potrebbe fare trentuno: rimuovendo almeno i parapedonali prospicienti il vaso e ripristinando in quel punto la regolarità del passaggio.
E auguriamoci per il futuro interventi più ponderati.
(Su parapedonali e accessibilità v. anche via Monte Selva e via Monte Subasio)
Aggiornato il 2-3-2023