L’omaggio dei montesacrini al simbolo storico e identitario di Monte Sacro (1948 – 2023).
Nella mattinata dell’8 dicembre, festività dell’Immacolata Concezione, è stato tributato l’annuale omaggio floreale alla Madonnina di piazza Sempione. Il parroco, padre Mario Aceto, alle 11 ha guidato in processione i bambini della Prima Comunione, con il concorso di genitori, fedeli e cittadini di Monte Sacro. Un momento di preghiera e di ringraziamento ha accompagnato il dono dei fiori.
Quest’anno la ricorrenza ha avuto un significato particolare, perché è anche il 75° anniversario dell’inaugurazione del monumento nella sua veste attuale, data che coincise con la sua intitolazione alla Vergine Immacolata (il monumento era stato collocato al centro della piazza un anno prima, il 18 maggio 1947: in questo articolo ne ripercorriamo la storia).
Festa per la comunità religiosa, quindi. Ma anche per il quartiere, di cui la “Madonnina” è divenuta simbolo storico e identitario.
La memoria dei montesacrini, giovani e meno giovani, è affollata di ricordi legati alla statua: simbolo di una comunità che si risolleva dopo la guerra, ringraziando la Madre Celeste per aver scampato i vicini bombardamenti; monumento identificativo del territorio (anche quando si danno indicazioni: “Segui sempre la Nomentana fino a quando non arrivi alla piazza con la statua della Madonna”); luogo di appuntamenti giovanili e di chiacchierate tra amici (quando ancora non si era reso necessario proteggerla da qualche “firma” di troppo); protagonista imbandierata – suo malgrado – di festeggiamenti sportivi; figura familiare e rassicurante che accompagna le giornate di tutti i montesacrini, come anche degli abitanti dei quartieri vicini, che quotidianamente attraversano la piazza per recarsi a scuola o al lavoro: una rapida preghiera, un pensiero di affidamento che sale dal cuore – spesso gonfio di preoccupazioni – del credente o del non credente (“Madonnina, se davvero puoi aiutarmi…”).
L’affetto degli abitanti, anche quando non si traduce in convinta adesione religiosa, spiega perché questo simbolo ha un forte radicamento popolare (come attesta la protesta contro il progetto di accantonamento di due anni fa), anche in tempi in cui la fede sembra meno diffusa.
Eppure si tratta di una figura, la Vergine Maria, che non sembra in linea con i personaggi esaltati come “modelli” nel mondo contemporaneo: personaggi che incarano l’affermazione di sé, il successo, l’assoluta autonomia… Come possiamo sentire vicina una figura che incarna l’umiltà (oltre che il coraggio e la tenacia)?
Beh, bisogna innanzitutto ricordare che la Madonna è emblema della maternità…
Ma, al di là di questo, proviamo a riflettere: quali sono le persone che hanno attraversato la nostra vita e per cui proviamo maggiore affetto e gratitudine?
Forse sono quelle, pure modeste, che si sono spese per noi nella maniera più generosa e disinteressata…
Probabilmente è anche per questo che la “Madonnina” di piazza Sempione continua a rappresentare un simbolo identitario della comunità di Monte Sacro.
(Non ignoriamo che in qualcuno possano prevalere sentimenti diversi: l’indifferenza o, addirittura, l’avversione… Nessun simbolo può mai essere completamente universale, anche perché magari è percepito dalle persone, nel corso della loro vita, con significati mutevoli: ci sarà il momento che sentiranno vicina questa Madre… In ogni caso la Madonna è – per usare un termine oggi di moda – il simbolo più “inclusivo” che si possa immaginare).
Che pena la Madonnina in mezzo allo smog, era molto meglio spostarla davanti alla Chiesa
Gentile amico, non se ne abbia a male se ripetiamo qui quanto già evidenziato durante la mobilitazione contro il progetto del Municipio: la scusa di voler “preservare dallo smog” il monumento alla Madonna è una colossale sciocchezza, messa in circolazione da una Giunta priva di argomenti per difendere un’iniziativa calata dall’alto, contro le normative e contro ogni logica storica, architettonica e urbanistica.
In effetti, mi sa dire in che modo spostare una statua di dieci metri, lasciandola accanto al flusso di traffico, l’avrebbe preservata dallo smog?!?
Un’altra battuta da bar (non sapremmo definirla altrimenti) era quella di voler “valorizzare” il monumento, preservandolo dalla funzione di “spartitraffico”…
Ebbene, si può facilmente osservare che in tutte le piazze aperte al traffico gli elementi architettonici di decoro – statue, fontane, obelischi, ecc. – sono posti al centro delle stesse e sono anche “spartitraffico”! Il monumento alla Madonna di piazza Sempione è uno “spartitraffico” come lo sono la Fontana delle Naiadi a piazza della Repubblica, il monumento equestre di Garibaldi al Gianicolo, la statua del Bersagliere a Porta Pia, l’obelisco di piazza Marconi, la Fontana delle rane a piazza Mincio, ecc. Qualcuno penserebbe mai di spostare uno di questi elementi di decoro per… valorizzarli?
Insomma: chiunque non sia mosso da pregiudizi riconosce che il monumento alla Madonna è un elemento caratterizzante di piazza Sempione e solo nella sua collocazione storica può valorizzare e definire l’identità della piazza stessa (e del quartiere).
Se lei ha seguito distrattamente quella vicenda, può approfondirla rileggendosi il documento di analisi critica che avevamo predisposto (nelle pagg. da 20 a 26 si parla in particolare della Madonnina): https://www.salviamopiazzasempione.it/wp-content/uploads/Dossier-piazza-Sempione-doc.to-analitico.pdf