La costruzione sorgerà a via Monte Nevoso, al posto del Villino Agnese abbattuto nel 2019.
Qualche settimana fa, quando abbiamo segnalato che a via Monte Altissimo è previsto l’abbattimento di una palazzina storica destinata a essere sostituita da un edificio di stile moderno, ci siamo domandati se non si stesse aprendo a Monte Sacro – Città Giardino una nuova stagione di speculazione edilizia (“speculazione” intesa ovviamente non come illecito, ma come iniziativa economica intrapresa con l’unico fine di massimizzare l’utile, senza tenere in adeguata considerazione gli aspetti di compatibilità urbanistica e ambientale).
I nostri timori erano dovuti alla disciplina introdotta dall’ultima legge regionale “per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”, che non tutela adeguatamente il tessuto urbano.
Scrivevamo tra l’altro: “Esiste già il precedente del Villino Agnese di via Monte Nevoso n. 25, abbattuto nel 2019: era sì di scarso pregio, anche se storico; ma da che cosa dovrebbe essere sostituito?”
Ebbene, in pochissimo tempo i timori si sono materializzati: è apparso il cartello di avvio lavori e le ruspe si sono messe al lavoro.
La preoccupazione, ovviamente, non è in questo caso quella di preservare un villino (ormai abbattuto), ma quella di non ritrovarsi con costruzioni moderne avulse dal contesto architettonico e paesaggistico (siamo ai confini della Riserva naturale Valle dell’Aniene). O addirittura con costruzioni di maggiore impatto, visto che la legge regionale riconosce un premio di cubatura…
Nulla si sa, al momento, sulle dimensioni e sull’aspetto della nuova costruzione.
Ulteriori motivi di preoccupazione nascono dal fatto che nel 2019 il Villino Agnese era stato abbattuto senza tutti i necessarî permessi, tanto che il cantiere era restato a lungo sequestrato.
Non possiamo fare a meno, dunque, di rinnovare i timori di carattere generale espressi nel nostro precedente articolo su via Monte Altissimo: a legislazione vigente, anche i villini storici di maggior pregio di Monte Sacro – e dell’intera Città Storica esterna all’area Unesco – sono in pericolo.
Nel caso specifico dell’ex Villino Agnese, poi, sollecitiamo le istituzioni – in particolare gli Uffici del Dipartimento Programmazione e Attuazione Urbanistica del Comune, nonché l’Assessorato all’Urbanistica e la Direzione tecnica del III Municipio – a utilizzare gli strumenti di controllo e di intervento di cui già dispongono a legislazione vigente, e domandiamo:
- È stato richiesto il parere della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in relazione alla fisionomia architettonica del nuovo edificio?
- Sono stati verificati i vincoli ambientali?
- È stato richiesto all’impresa di elaborare un progetto che tenga conto della morfologia architettonica della zona e, in particolare, delle prescrizioni della Carta della Qualità del Piano regolatore di Roma Capitale, avviando eventualmente un concorso di progettazione sulla base di tali linee di indirizzo?
- Sono stati concessi premi di cubatura per il nuovo edificio?
- È stato verificato il possesso di tutti i titoli necessarî a ottenere il permesso di costruire?
Noi abbiamo presentato istanza per acquisire la documentazione necessaria, come già per via Monte Altissimo. Ma sarebbe utile se gli Uffici competenti volessero rispondere pubblicamente a queste domande, rendendo accessibili le informazioni essenziali.
Aggiornamento: dopo aver visionato la documentazione e aver incontrato progettista e proprietari, abbiamo potuto descrivere il nuovo villino.
Spero in una immediata informativa riguardo il progetto è l eventuale approvazione .
L’informativa sull’approvazione del progetto di edificazione si può dare subito: il progetto è stato già approvato, dato che il pannello posto all’ingresso del cantiere riporta gli estremi del Permesso di costruire.
Quella che ancora non si conosce è la natura della nuova costruzione: caratteristiche e dimensioni. Abbiamo presentato istanza di accesso agli atti, ne daremo senz’altro conto nel rispetto della normativa (sperando che gli uffici competenti non ci facciamo attendere troppo…).