Sulla pagina Facebook dell’Assessore ai Lavori Pubblici del III Municipio, Matteo Pietrosante, è stato pubblicato un post che illustra la nuova disciplina della circolazione e del parcheggio nell’area dell’Acqua Sacra, istituita come “Zona 30”. Riportiamo un estratto di questo post, con la piantina illustrativa, aggiungendo un nostro commento.
“Il progetto, oltre a prevedere l’istituzione del limite di velocità a 30 km/h per i veicoli, prevede anche la riconfigurazione dei sensi di marcia delle strade coinvolte al fine di garantire sia la regolare ampiezza della carreggiata sia la sosta sui lati della strada. Verranno installati segnali di divieto di sosta (già vigenti secondo le norme del codice della strada): su ambo i lati in Via Monte Tomatico (tratto più stretto da Via Favignana a Piazza Cimone), sul lato destro a scendere a Via Favignana, sul lato destro di Via Passo del Furlo (tratto Via Picco dei Tre Signori a Piazza Monte Torrone).
(…) Lo spostamento dei cassonetti è stato studiato da AMA per evitare che gli stessi si trovassero in eccessiva prossimità rispetto alle case.
I sensi di marcia saranno così modificati:
-VIA PASSO DEL FURLO, senso unico da Via Cimone a Via Picco dei Tre Signori. Rimane a doppio senso da Monte Torrone a Via Picco dei Tre Signori;
-VIA PICCO DEI TRE SIGNORI, senso unico da Via Passo del Furlo a Via Monte Tomatico;
-VIA MONTE ACERO, senso unico da Via Picco dei Tre Signori a Via Cimone;
-VIA MONTE PRAMMAGGIORE, senso unico da Via Cimone a Via Picco dei Tre Signori;
-VIA MONTE FANTINO, senso unico da Via Picco dei Tre Signori a Via Monte Nevoso;
-VIA MONTE CONERO, senso unico da Via Cimone a Via Picco dei Tre Signori;
-VIA MONTE NEVOSO, senso unico da Via Monte Tomatico a Viale Gottardo;
-VIA MONTE TOMATICO, rimane a doppio senso.
Tutte le strade senza uscita, ovviamente, rimangono a doppio senso.
Allegata una planimetria esemplificativa con in rosso i nuovi sensi unici e in azzurro i doppi sensi.
f.to: Paolo Marchionne Presidente III Municipio, Roberto Casamento III Municipio”
Il nostro commento:
Una Zona 30, come qualsiasi strumento urbanistico, può essere un buon provvedimento. Ma può essere anche inutile – o addirittura dannoso – se è realizzato male, se è fuori contesto, se non è accompagnato dai controlli o dalle opere complementari (pensiamo agli alberi piantati e non annaffiati che si seccano, ai percorsi per non vedenti che si interrompono improvvisamente, ai giochi per bambini che non rispettano criteri di sicurezza, ecc.). Con conseguente sperpero di denaro pubblico.
La zona dell’Acqua Sacra si presta alla destinazione di Zona 30 secondo le specifiche del Codice della strada, come fu evidenziato dieci anni fa in una proposta del Cdq Città Giardino.
Ma il contesto era completamente diverso.
Oggi il quartiere è soffocato dall’impatto della movida, che tra le sue numerose ricadute negative ha quella della sottrazione dei parcheggi ai residenti che non possiedono un garage (non solo di sera, ma anche di giorno, per il moltiplicarsi di gazebo).
Ebbene, il principale “effetto collaterale” della nuova Zona 30 sembra proprio l’ulteriore perdita di posti auto. A maggio, in un’assembla pubblica in cui veniva “comunicata” l’attuazione del progetto (senza preventiva condivisione), la Giunta aveva detto che “non si sarebbero persi posti auto”. Dai primi calcoli, invece, sembra che ne verranno a mancare parecchie decine (qualcuno parla di 100).
Una mannaia, che aggredisce non tanto l’uso eccessivo dell’automobile, ma lo stesso possesso.
Nonché una beffa, perché gli abitanti di Monte Sacro si vedono impedito – di giorno – il parcheggio regolare in spazi occupati abusivamente – la sera – dagli avventori dei locali.
Che fare, a Zona 30 già istituita (senza purtroppo quella condivisione del progetto che avrebbe consentito di valutarne la compatibilità col nuovo contesto urbanistico e sociale)?
In attesa di verificarne l’impatto, e la necessità di eventuali correttivi, le misure principali da adottare ci sembrano:
- istituire in tutto il quadrante di Città Giardino, interessato alla movida, una disciplina della sosta con strisce gialle (riservate esclusivamente a chi ha il domicilio e agli operatori commerciali) e con strisce blu (disponibili per tutti, ma con l’esenzione per le categorie anzidette), attive nelle sole ore serali;
- istituire controlli regolari per garantire il rispetto delle prescrizioni di parcheggio nelle ore serali (al fine di evitare un doppio regime di applicazione: norme fatte rispettare di giorno, ma non di sera…);
- trovare una diversa soluzione per i cassonetti dei rifiuti: sono stati ridotti di numero e collocati in postazioni molto lontane da alcune abitazioni: costringendo così i residenti – soprattutto anziani – a un disagio eccessivo nello smaltimento dei propri sacchetti e determinando un accumulo eccessivo di rifiuti.
Bisognerà inoltre assicurarsi che, qualora si decida l’installazione di dissuasori di velocità, questi non siano i famigerati dossi artificiali, che stanno cadendo in disuso per gli evidenti problemi che procurano (non soltanto alle sospensioni delle automobili, ma anche alla schiena degli occupanti; oltre ad essere un pericolo per motociclette, biciclette, monopattini; a indurre maggiore inquinamento per l’alternanza di accelerazioni e frenate; ecc.), preferendo piuttosto sistemi di rallentamento ad effetto acustico (bande sonore, irruvidimento della pavimentazione stradale) o colonnine autovelox.
Infine, bisognerà vigilare che non si pensi ad estendere la Zona 30 nel quadrante di via Cimone e viale Gottardo. Infatti, comunque la si pensi sulla bontà in astratto di questo tipo di strumento, nel contesto concreto di Città Giardino (tralasciando il fatto che non c’è rispondenza ai requisiti normativi) sarebbe l’ennesimo regalo alla movida, il colpo di grazia sul quartiere: avrebbe l’inevitabile effetto di trasformarlo sempre di più in un “salotto” per gli avventori dei locali, i quali sarebbero maggiormente indotti a stazionare in strada senza timore di essere “disturbati” dalle automobili.